Stage Naturalistico alle Isole Eolie

Dall'inizio degli anni 2000 le classi quinte del Liceo Scientifico trascorrono il loro viaggio di istruzione alle Isole Eolie; una grande avventura di apprendimento e di crescita tra geologia, archeologia, natura e cultura.

Lo Stage Naturalistico alle Isole Eolie si pone come finalità quello di insegnare agli allievi lo studio degli eventi naturali utilizzando il metodo scientifico che prevede, come primo atto, l’osservazione diretta del fenomeno. Viene così offerta un’esperienza molto importante di lezioni sul campo.

Le numerose bellezze naturali che si possono incontrare sulle Isole, le escursioni per raggiungere mete come la cima di Vulcano o quella di Stromboli, permettono ai giovani di vivere esperienze intense e indimenticabili per gli spettacoli naturali a cui possono assistere. Importante obiettivo è anche la condivisione, nella settimana di vita insieme, delle fatiche e delle emozioni, utili per rafforzare la conoscenza, l’amicizia e la collaborazione tra i ragazzi.

Il video è stato creato con la partecipazione della classe 5E scientifico dell’anno scolastico 2018/19. Il montaggio del video è stato realizzato da Serena Reviglio Abà e Cesare Caiaffa. I materiali multimediali (foto e video) sono stati forniti da Vittoria Martinolich e Filippo Vergnano. Le musiche della colonna sonora sono di Michael Touati.

Le tappe principali

LIPARI
  • Cava di pomice: i vulcani della parte Nord-Est dell’isola di Lipari hanno eruttato immense masse di pomice, la cui esportazione ha costituito per secoli una delle principali risorse economiche dell’isola fino al 2007 quando le attività di estrazione e di lavorazione sono cessate.
  • Colata di ossidiana: l’ossidiana è un vetro naturale che ha origine quando un magma molto viscoso, fuoriesce da un vulcano e solidifica rapidamente. La colata di ossidiana prodotta dal cratere del Monte Pilato è stata utilizzata dall’uomo durante il Neolitico, dalla fine del VI millennio a.C.
  • Cava di caolino: in uso dai tempi antichi fino al 1972. Il caolino è una formazione di natura argillosa di colore bianco candido che in alcuni punti, soprattutto in superficie, acquista vive colorazioni a causa dell’azione dei gas fumarolici; tuttora la zona, che rappresenta la parte geologicamente più antica dell’isola.
VULCANO

La meta è il Gran Cratere dell'isola di Vulcano, nota anche come Fossa di Vulcano. Questo cono si è formato per la successiva sovrapposizione di depositi piroclastici, i cui strati si alternano a colate laviche, emessi nel corso di eruzioni iniziate circa 6.000 anni fa e il cui episodio più recente risale al 1888-90. L'escursione inizia dal porto di Levante. Già l'arrivo al porto riserva emozioni forti: un grande faraglione dai colori che vanno dall'ocra, al giallo, al rosso, al bronzo e un'aria impregnata di un odore, a volte molto forte e nauseante, dovuto alle esalazioni solfuree.

Il cratere è un vasto imbuto dal diametro di circa 500 metri nella parte alta e di circa 200 metri sul fondo. La depressione craterica è sede di una intensa attività fumarolica. I gas fumarolici (miscuglio formato da vapore acqueo, anidride carbonica, anidride solforosa, acido cloridrico, acido fluoridrico e acido solfidrico) sono tossici e sono costantemente monitorati nell’ambito della valutazione del rischio di una ripresa dell’attività.

STROMBOLI

Il vulcano di Stromboli, alto 924 metri, è noto sin dall’antichità come il "Faro del Mediterraneo" per i bagliori rossi che si sprigionano dalla sua sommità dopo ogni esplosione. L'attività che attualmente è prevalente viene chiamata attività stromboliana e consiste in esplosioni quasi continue con lancio di scorie (frammenti incandescenti di lava bollosa) con poca cenere e qualche blocco solido dalle bocche eruttive. Questo tipo di attività è da imputare all'accumulo di gas (H2O e CO2) sotto la crosta raffreddata della superficie del magma che, nel caso di Stromboli, si trova quasi all'altezza delle bocche eruttive. Quando la pressione del gas supera la forza di coesione della lava densa che riempie il condotto vulcanico, si ha la caratteristica esplosione con lancio di frammenti della crosta raffreddata; questi frammenti vengono chiamati "scorie" e cadono lungo una depressione morfologica, la "Sciara del Fuoco", che dalla zona craterica, situata a 750 m di quota, scende rapidamente al mare e si prolunga sott'acqua per circa 2 Km di lunghezza, fino a 500 m di profondità.