Ormai giunta alla terza edizione, l’esposizione di quest’anno presentava una sezione a tema libero e un’altra dal titolo “Guerra e Pace”. Nel mese di marzo sono state sottoposte all’attenzione del comitato composto dai docenti di storia dell’arte oltre 120 opere delle quali ne sono state selezionate 80. La scelta di escludere alcuni lavori è stata dettata dalla necessità di presentare solo gli elaborati più in linea con il tema prescelto e per permettere un migliore allestimento.
Tra aprile a maggio sono stati gli stessi studenti e i visitatori a votare online le opere migliori. Per l’occasione l’istituto ha messo in palio tre premi destinati ai quadri che avrebbero ottenuto il maggior numero di voti.
Ad aggiudicarsi la prima posizione è stata Giulia Bergamin, studentessa al quinto anno di liceo scientifico che già lo scorso anno si era classificata seconda con una minuziosa rappresentazione del Tempietto di San Pietro in Montorio a Roma. “Per l’edizione di quest’anno ho presentato una tela intitolata “Tango” che rappresenta la storia di una coppia ucraina divisa dalla guerra – afferma Bergamin – Penso che possa trasmettere, in un modo semplice ma forte, l’esperienza di trovare un nuovo equilibrio in
una situazione in cui la vita sembri sconvolta”.
Micol Busato, quarto anno di liceo scientifico, conquista invece la seconda posizione con un disegno a matita intitolato “L’angelo caduto”. “Per l’opera ho preso spunto dall’ange déchu di Alexandre Cabanel, del quale ho voluto evidenziare il particolare degli occhi rossi perché da essi emerge la sofferenza del personaggio – spiega Busato – L’obiettivo del mio lavoro è stato mettere in luce quanto le battaglie interiori possano essere cruente e devastanti quanto quelle combattute nei campi di guerra”.
Terza è la studentessa del quinto anno di scienze umane Aurora Rubatto che con l’opera “Memoria” riflette sull’importanza della conoscenza storica e di quanto essa sia, come direbbe Cicerone, “magistra vitae”.
“Il mio lavoro nasce dal recente viaggio didattico ad Auschwitz a cui ho partecipato con l’associazione Treno Della Memoria – afferma Rubatto – Con questo disegno ho cercato di immedesimarmi nelle vittime dell’olocausto cercando di trasmettere i loro sentimenti di angoscia, terrore e speranza di un ritorno alla pace e alla serenità”.
Le docenti di storia dell’arte Elisabetta Mullano e Claudia Corneli hanno manifestato la propria soddisfazione per il successo dell’iniziativa e per aver constatato che la mostra ha favorito un momento di riflessione e discussione tra gli studenti.
Luigi Marsero
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